Amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico: convertito in legge il Decreto 

Tra gli interventi sul lavoro spiccano quelli urgenti per fronteggiare la crisi occupazionale dei dipendenti delle imprese dell’indotto (Legge 15 marzo 2024, n. 28).

Il D.L. n. 4/2024 in materia di disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico è stato convertito in Legge n. 28/2024 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra le rilevanti modifiche subite dal provvedimento spiccano gli interventi sul lavoro, tra i quali quelli previsti dall’articolo 2-quinquies: ovvero gli interventi urgenti per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese dell’indotto di stabilimenti di interesse strategico nazionale.

In particolare, ai lavoratori subordinati, impiegati alle dipendenze di datori di lavoro del settore privato che sospendono o riducono l’attività lavorativa in conseguenza della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa di imprese che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, viene riconosciuta, per il 2024, dall’INPS un’integrazione al reddito, con relativa contribuzione figurativa, nella misura pari a quella prevista per le integrazioni salariali dall’articolo 3 del D.Lgs. n. 148/2015, per un periodo non superiore a 6 settimane, prorogabile fino a un massimo di 10 settimane.

Queste integrazioni al reddito sono erogate direttamente dai datori di lavoro ai dipendenti alla fine di ogni periodo di paga. In alternativa, i datori di lavoro possono richiedere che il trattamento di sostegno al reddito sia pagato direttamente dall’INPS ai lavoratori, senza obbligo di produrre la documentazione comprovante le difficoltà finanziarie dell’impresa.

Inoltre, per garantire la continuità aziendale e i più elevati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, con apposito accordo quadro tra le associazioni datoriali e le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale dei settori interessati, da stipulare presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono individuate le modalità di sospensione e riduzione dell’attività lavorativa anche con ricorso alla rotazione dei lavoratori.

Gli incentivi per i processi di aggregazione delle imprese e per la tutela occupazionale

La Legge n. 28/2024 introduce anche in via sperimentale, con l’articolo 4-ter, per il 2024 e il 2025, nell’ambito del piano di politiche attive previsto dal PNRR, la possibilità che le nuove imprese costituite attraverso processi di aggregazione derivanti da una o più operazioni societarie rappresentate da fusioni, cessioni, conferimenti, acquisizioni di aziende o rami di esse, da cui emerge un organico complessivamente pari o superiore a 1.000 lavoratori, possono avviare il confronto sindacale per stipulare in sede governativa, con la presenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero delle imprese e del made in Italy, un accordo con le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o con le loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero con la rappresentanza sindacale unitaria. Nell’accordo è contenuto un progetto industriale e di politica attiva, che illustri le azioni volte a superare le difficoltà del settore in cui l’impresa opera e le azioni per la formazione o la riqualificazione dei lavoratori per garantire loro un adeguamento delle competenze professionali al nuovo contesto lavorativo, nonché per gestire processi di transizione occupazionale.

La nuova impresa a seguito della costituzione può sottoscrivere tale accordo anche prima dell’operazione societaria di aggregazione a condizione che nel medesimo accordo sia contenuto l’impegno a effettuare tale operazione entro il termine perentorio di 60 giorni dalla sottoscrizione. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro delle imprese e del made in Italy, da emanare entro 60 giorni dal 19 marzo 2024, data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, sono disciplinati meccanismi che assicurino l’eventuale revoca in caso di mancata effettuazione dell’operazione.

Il progetto, tra l’altro, l’impegno del datore di lavoro a tutelare il perimetro occupazionale esistente alla data di decorrenza delle operazioni straordinarie  per almeno 48 mesi. Al datore di lavoro, spetta nei casi previsti un esonero contributivo per ciascun lavoratore nella misura massima del 100% dei contributi previdenziali e assistenziali a suo carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per un periodo massimo di 24 mesi, nel limite di importo annuo pari a 3.500 euro per lavoratore. Tale esonero contributivo spetta per ulteriori 12 mesi nel limite di importo annuo pari a 2.000 euro. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Viene anche consentita l’interruzione dei rapporti di lavoro esclusivamente per giusta causa, giustificato motivo soggettivo, dimissioni volontarie ovvero per effetto dell’utilizzo di strumenti incentivanti o in adozione di qualunque altro strumento per la gestione non traumatica del rapporto di lavoro previsti dalla legislazione vigente e, in ogni caso, con il consenso dei lavoratori.

Infine, per agevolare la transizione occupazionale, in via sperimentale le nuove imprese possono avviare iniziative di politica attiva a gestione diretta aziendale finalizzata a ricollocare i lavoratori, con il loro consenso, anche in altri settori economici con un contratto di lavoro almeno corrispondente a quello in essere. Ferma restando la gestione diretta aziendale della ricollocazione, i fabbisogni occupazionali del territorio possono essere recuperati anche avvalendosi dei servizi forniti dalle agenzie per il lavoro, dai centri per l’impiego o da ogni altro operatore economico del territorio, comprese le associazioni di categoria

Trattamento IVA delle operazioni di assegnazione di alloggi ai soci di cooperativa edilizia

In merito all’operazione di assegnazione di alloggi ai soci di una cooperativa edilizia, l’Agenzia delle entrate ha chiarito i dubbi dell’interpellante sulla possibilità di compensare il credito IVA con altri debiti di natura tributaria e sul corretto trattamento fiscale delle somme versate dai soci a remunerazione del mutuo contratto dalla Società (Agenzia delle entrate, risposta 13 marzo 2024, n. 70).

L’Agenzia delle entrate analizza il caso di una cooperativa edilizia avente ad oggetto la costruzione, senza fine di lucro, di case popolari ed economiche a proprietà divisa da assegnare in proprietà ai soci, o da assegnare in locazione agevolata, nonché a proprietà indivisa da assegnare in godimento ai soci.

 

Le cooperative edilizie a proprietà indivisa realizzano gli alloggi da affidare in godimento ai propri soci. La proprietà dell’immobile resta in capo alla cooperativa, che ne assicura la manutenzione e la gestione. Il socio utilizzatore corrisponde un canone per l’uso dell’alloggio, esercitando su di esso un diritto reale di godimento che nasce dal contratto societario.

Le cooperative edilizie a proprietà divisa o individuale hanno lo scopo di realizzare gli alloggi da assegnare in proprietà ai propri soci. Una volta ultimato l’immobile si procede al frazionamento del mutuo, all’assegnazione in via definitiva a mezzo rogito notarile e, se la cooperativa non intende varare nuovi programmi edilizi, allo scioglimento volontario della stessa.

Ai fini IVA, l’Agenzia ricorda che:

  • nelle cooperative a proprietà indivisa sono soggette al regime di imponibilità ad IVA le assegnazioni in godimento di case di abitazione ai propri soci. La relativa base imponibile è data ovviamente dall’ammontare dei canoni di godimento e l’imposta è esigile all’atto del pagamento dei canoni periodici;

  • nelle cooperative a proprietà divisa le assegnazioni degli alloggi ai propri soci rilevano come cessioni di beni e scontano lo stesso regime delle cessioni di abitazioni da parte di imprese costruttrici.

Sebbene la società affermi di essere una cooperativa a proprietà indivisa, non ha mai chiesto ai propri soci un canone di godimento a fronte dell’assegnazione a loro favore dell’alloggio. Tale mancata previsione determina l’impossibilità di ravvisare in capo all’istante il ricorrere della soggettività passiva IVA, che a sua volta è il presupposto per l’esercizio del diritto alla detrazione ai sensi degli articoli 19 e seguenti del Decreto IVA.

La preclusione del diritto alla detrazione fa, dunque, venir meno la possibilità per la cooperativa di vantare un credito IVA da poter utilizzare in compensazione e/o da chiedere a rimborso.

 

In merito, poi, alle somme versate dai soci a remunerazione del mutuo contratto dalla società, l’Agenzia afferma che la prospettata natura di conferimento non collima con le relative modalità di contabilizzazione adottate dall’istante, che afferma di averli rilevati tra le passività dello stato patrimoniale in quanto considerati quali finanziamenti dei soci. Ciò denota che sono debiti contratti dalla cooperativa nei confronti dei propri soci e che ora intende estinguere in natura, ossia cedendo gli alloggi ai soci in proprietà esclusiva e definitiva.

Secondo il parere dell’Agenzia, l’istante agisce come cooperativa edilizia a proprietà divisa, circostanza che gli fa assumere la veste di soggetto passivo IVA.

All’atto della stipula del rogito notarile, si realizzano tutti i presupposti per la rilevanza ai fini IVA dell’operazione, il cui corrispettivo unitario, cioè quello relativo al singolo alloggio ceduto in proprietà definitiva ed esclusiva al socio, è dato dalla somma dei versamenti semestrali da quest’ultimo effettuati nel corso degli anni.

In merito al regime IVA applicabile, dunque, tali assegnazioni rilevano come cessioni di beni e scontano lo stesso regime delle cessioni di abitazioni da parte di imprese costruttrici.

CCNL Calzature Industria: al via le trattative per il rinnovo contrattuale

L’incontro ha ribadito quanto anticipato nella piattaforma su retribuzioni, welfare e inquadramento dei lavoratori

Le OO.SS. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno reso noto l’avvio della trattativa per il rinnovo del CCNL Calzature, scaduto il 31 dicembre scorso. Il contratto riguarda circa 75mila lavoratori che operano in 4.000 imprese. Le Sigle, congiuntamente con Assocalzaturifici, hanno esposto le richieste contenute nella piattaforma sindacale, mettendo in evidenza i temi chiave, quali: inquadramento dei lavoratori, retribuzioni, welfare, conciliazione tempi vita-lavoro, senza dimenticare la formazione. 
Per quanto concerne l’aspetto retributivo, tra le richieste dei sindacati in piattaforma si era parlato di un aumento salariale di 260,00 euro al 3°livello, incremento dell’elemento di garanzia retributiva e riduzione dell’orario di lavoro. Nel corso della riunione, sono state sottolineate anche le tematiche riguardanti la violenza di genere e le pari opportunità. A tal proposito si è condivisa la volontà di attivare strumenti e percorsi che hanno come obiettivo quello di superare le disparità, al fine di eliminare qualsivoglia discriminazione o violenza.
A conclusione dell’incontro, le Parti hanno individuato le prossime date per calendarizzazione delle riunioni future.

Funzionalità di “Subentro Patronato” a disposizione dei richiedenti l’AUU

Per le domande di Assegno unico e universale già presentate, i richiedenti hanno a disposizione una nuova funzionalità con cui conferire all’istituto di patronato il mandato di assistenza e rappresentanza ai fini del subentro nella gestione dell’istanza (INPS, messaggio 14 marzo 2024, n. 1108).

 

La domanda di Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU), come ben noto, può essere presentata anche tramite gli istituti di patronato.

L’INPS, nel messaggio in oggetto, illustra la nuova funzionalità di “Subentro Patronato” che consente al richiedente dell’AUU di conferire all’istituto di patronato il mandato di assistenza e rappresentanza relativo a una domanda già in corso, presentata dallo stesso cittadino o da un diverso istituto di patronato.

 

Per usufruire della suddetta funzionalità, il cittadino potrà rivolgersi direttamente al nuovo patronato o, in alternativa, alle strutture territoriali dell’INPS. 

 

Il nuovo servizio è disponibile per gli operatori di patronato nella sezione “Consulta e gestisci le domande già presentate”, alla voce “Subentro Patronato”. Per accedere alla funzionalità è necessario inserire il numero della domanda di AUU per la quale effettuare il subentro e il codice fiscale del richiedente.

 

Se è presente una domanda che soddisfa i criteri di ricerca inseriti, l’operatore del patronato deve confermare l’operazione attraverso l’invio (Invia OTP) di un codice numerico di riscontro. Tale OTP viene inviato al richiedente l’AUU sul suo numero di cellulare registrato sugli archivi dei contatti in possesso dell’Istituto.

 

Dopo avere inserito correttamente il codice di riscontro fornito dal cittadino e avere verificato la correttezza dei dati presentati, l’operatore di patronato deve allegare in procedura il mandato di assistenza e rappresentanza mediante la funzionalità “Scegli file” e confermare l’operazione. 

 

A conclusione dell’iter di subentro, nel corso della giornata, viene inviata all’istituto di patronato uscente una PEC per informarlo che il cittadino ha conferito mandato ad altro soggetto.

 

Per procedere alla richiesta di subentro è necessario che i contatti del richiedente l’AUU siano correttamente inseriti e aggiornati nella sezione “Contatti” dell’area riservata MyINPS nel sito istituzionale: in caso contrario, il cittadino potrà rivolgersi alla struttura territoriale INPS di riferimento per procedere con la richiesta di subentro. 

 

In particolare, in questa ipotesi, per il subentro a una domanda attualmente in carico a un istituto di patronato è necessario allegare in procedura – con il relativo protocollo – sia il mandato di assistenza e rappresentanza al nuovo patronato, sia la comunicazione di revoca del mandato di assistenza all’istituto di patronato che ha attualmente in carico la domanda. Nel caso specifico in cui la domanda di interesse sia in carico al cittadino, è sufficiente il solo mandato di assistenza e rappresentanza all’istituto di patronato subentrante.

 

Il subentro viene finalizzato, quindi, con l’inserimento in procedura della suddetta documentazione e la selezione dell’istituto di patronato con il relativo ufficio territoriale che avrà in carico la domanda di AUU.

 

Anche in questa ipotesi verrà inviata una PEC all’istituto di patronato uscente con l’informazione che un nuovo soggetto è subentrato nella gestione della domanda di AUU. 

CIPL Edilizia Industria Milano: stabilito l’EVR per l’anno 2024

Verificata l’erogazione dell’ Elemento Variabile della Retribuzione

Il 12 marzo 2024, le Parti Sociali hanno sottoscritto l’accordo di verifica dei parametri territoriali per la conferma dell’Elemento variabile della retribuzione. Attestato l’andamento positivo di tutti e quattro i parametri nel raffronto dei trienni 2020/2021/2022 e 2021/2022/2023, per l’anno corrente, l’EVR da corrispondere in quote mensili agli operai e agli impiegati (anche apprendisti) è pari al 4% dei minimi tabellari vigenti alla data del 31 dicembre 2023.

Verifica per il riconoscimento dell’EVR nell’anno 2024
Parametro Peso ponderale Trienni di riferimento Dati a confronto Rilevazione del parametro
Numero lavoratori iscritti in Cassa Edile 25% 2023/22/21 
con
2022/21/20
203.785
>
177.830
Positivo
Monte salari denunciato in Cassa Edile 25% 2023/22/21 

con

2022/21/20

2.048.899.016
>
1.717.032.955
Positivo
Ore denunciate in Cassa Edile al netto delle ore di Cassa Integrazione Guadagni 25% 2023/22/21 

con

2022/21/20

244.154.002
>
207.034.660
Positivo
Numero delle imprese iscritte in Cassa Edile 25% 2023/22/21 

con

2022/21/20

27.102
>
24.715
Positivo
Misura di EVR stabilito al livello territoriale spettante per l’anno 2024: 100%

Le aziende che hanno titolo per non erogare l’EVR 2024 o per erogarlo in misura ridotta, pari al 65% dell’ EVR territoriale, dovranno rispettare previamente la procedura di verifica dei parametri aziendali da attivarsi obbligatoriamente entro il 30 ottobre 2024.