CCNL Salute, sanità e cura Confcommercio: incontro per il rinnovo del contratto

La discussione si è concentrata sul campo di applicazione e sull’orario di lavoro

Il 5 maggio 2025 si è svolto a Roma, presso la sede nazionale di Confcommercio, l’incontro tra le OO.SS Fp-Cisl, Fisascat-Cisl, Fpl-Uil e Uiltucs-Uil e la delegazione di Confcommercio salute, sanità e cura per il rinnovo del CCNL. Nel corso della riunione, le organizzazioni sindacali hanno presentato nel dettaglio i contenuti della loro piattaforma unitaria, già precedentemente trasmessa alla controparte. L’attenzione si è concentrata in particolare sulle modalità operative per la prosecuzione del negoziato, sia a livello politico che tecnico. Le sigle hanno sottolineato l’urgenza di un rinnovo che apporti benefici concreti ai lavoratori del settore in tempi brevi, sia sul fronte economico che normativo, prendendo come riferimento i recenti accordi siglati in ambiti affini.

Il tavolo di confronto ha visto emergere una prima discussione sul campo di applicazione del CCNL, delineando con precisione i soggetti e le attività coinvolte. Un focus specifico è stato inoltre dedicato alla disciplina dell’orario di lavoro, in particolare per la regolamentazione della banca delle ore, delle notti passive, della formazione (obbligatoria e non), del trattamento economico progressivo e della gestione delle assenze per malattia. Un punto centrale per la parte sindacale è la richiesta di istituzione di un ente bilaterale, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi per i dipendenti del settore, integrando l’assistenza sanitaria e la previdenza complementare già previste a livello contrattuale.

La delegazione di Confcommercio ha posto l’accento sulla sostenibilità economica del rinnovo, un aspetto strettamente connesso alla valorizzazione delle risorse umane, ai premi di produzione, al welfare aziendale e agli incrementi retributivi. È stata inoltre ribadita la centralità degli accordi sindacali di secondo livello.

Nel corso del dibattito, è stata avanzata una proposta per la creazione di un comitato misto paritetico, con il compito di interfacciarsi con la Conferenza Stato-Regioni o con i Ministeri competenti, al fine di ottenere un riconoscimento del valore generale del rinnovo dei contratti collettivi nazionali e di valorizzarne i contenuti anche in termini di costo del lavoro.

Le prossime tappe del negoziato saranno il 19 maggio 2025, 17 e 18 giugno 2025 ed il 1° luglio 2025. 

CCNL Abbigliamento Industria: firmata la stesura definitiva

Il testo definitivo completa quando disposto nell’accordo dell’11 novembre scorso e istituisce l’Ente Bilaterale Moda

Il 6 maggio 2025, Confindustria Moda e le OO.SS. Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno siglato la stesura definitiva del CCNL Abbigliamento Industria, rinnovando l’impegno comune per la difesa, il consolidamento ed il rilancio del settore tessile che vede impegnate 40.000 aziende e 400.000 dipendenti.

 

Il testo definitivo e completo, reso noto mediante comunicato del 6 maggio 2025, porta a compimento quanto già disposto nell’accordo dell’11 novembre scorso, con decorrenza 1° aprile 2024- 31 marzo 2027. Infatti, il contratto, che ha già attuato le disposizioni indicate al proprio interno, prevede l’aumento dei minimi retributivi lordi mensili di 200,00 euro a regime, coprendo il recupero dell’inflazione registrata negli anni 2022 e 2023 e tutelando il potere d’acquisto dei salari fino al 31 marzo 2027. È stata stabilita, anche, la parificazione normativa delle qualifiche professionali di quadri, impiegati, intermedi ed operai, a partire dal 2025 e delineato un nuovo investimento in materia di formazione. Rinnovato anche l’investimento sul welfare contrattuale, migliorato il piano di assistenza sanitaria erogato dal Fondo Sanimoda, aumentata la tutela previdenziale del fondo di settore Previmoda e stanziate risorse pari a 200,00 euro annui per ogni lavoratore da investire in beni e servizi welfare.

 

In occasione della firma della stesura, le Parti hanno istituito il nuovo Ente Bilaterale Moda che consentirà di supportare l’elaborazione e la messa in opera di strategie ed iniziative di sviluppo per il settore e di interesse comune fra imprese e lavoratori; oltre alla realizzazione di nuovi progetti di formazione e assistenza in favore di aziende e lavoratori.

 

Inoltre, le Parti stanno predisponendo la stesura di un documento comune con proposte condivise in materia di politica industriale da presentare al Governo nell’ambito del Tavolo della Moda e contenenti una serie di misure atte alla difesa della filiera produttiva, con interventi strutturali sui costi dell’energia, sulle garanzie di credito, innovazione e ricerca, internazionalizzazione e reshoring delle produzioni delocalizzate all’estero. 

Permesso di soggiorno per lavoro stagionale: l’attività di chi è in attesa di conversione

Fornite indicazioni operative sulla possibilità di lavorare in attesa della decisione sulla domanda  (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 7 maggio 2025).

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha fornito indicazioni operative in merito alla possibilità di lavorare nelle more della decisione sulla domanda di conversione di un permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro stagionale, mediante la circolare n. 10/2025.

Il documento, al fine di evitare il più possibile situazioni di lavoro irregolare o disoccupazione involontaria, precisa che, in virtù di un’interpretazione sistematica e costituzionalmente orientata della normativa vigente, sia applicabile anche ai procedimenti di conversione quanto previsto dall’articolo 5, comma 9-bis del D.Lgs. n. 286/1998. Pertanto, il lavoratore straniero non solo nelle more del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche nei casi in cui sia in attesa della risposta sulla domanda di conversione del permesso per lavoro stagionale, potrà iniziare regolarmente l’attività lavorativa a carattere non stagionale.

A ogni modo, restano ferme le altre condizioni previste dalla legge, ovvero che sia stata rilasciata la ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della domanda di conversione e che vi sia stato il previo invio telematico del modello Unilav (in caso di lavoro subordinato) o la denuncia del rapporto di lavoro all’INPS (in caso di lavoro domestico).

 

CCNL CED: avviata la piattaforma per il rinnovo

Punti centrali sono l’aumento degli stipendi ed il welfare

Nei giorni scorsi sono iniziate le trattative tra Assoced, la Libera Associazione Italiana dei Consulenti Tributari e dei Servizi Professionali – Lait e Ugl Terziario per il rinnovo del CCNL applicabile ai dipendenti del settore CED, scaduto lo scorso 31 marzo.

Tra le richieste dei sindacati vi è il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori con l’incremento dei dei minimi retributivi distribuiti in più tranche.

Previsto l’inserimento di nuove professioni legate alla transizione digitale, all’intelligenza artificiale (IA) e alla cybersicurezza.

Altro argomento di rilievo è il welfare con la previsione di nuovi flexible benefits (170,00 euro per ciascun lavoratore), un maggior sostegno alla genitorialità e alla sanità integrativa.

Anziani: i controlli sui requisiti di accesso alla Prestazione universale

Forniti ulteriori chiarimenti relativi alla gestione delle domande a seguito dei controlli automatizzati centralizzati aventi esito negativo o incompleti e alla gestione degli eventuali arretrati dovuti al beneficiario (INPS, messaggio 5 maggio 2025, n. 1401).

Con il messaggio in commento, l’INPS è tornato sull’argomento della Prestazione universale (articolo 34, D.Lgs. n. 29/2024) dopo i messaggi n. 4490/2024 e 949/2025. In particolare, l’Istituto è intervenuto a seguito dei controlli automatizzati centralizzati aventi esito negativo o incompleti e alla gestione degli eventuali arretrati dovuti al beneficiario.

Più nel dettaglio, l’INPS ha precisato che, a seguito della presentazione della domanda, la procedura provvede a effettuare i primi controlli automatizzati sui requisiti di accesso, riguardanti i seguenti aspetti:

– valore dell’ISEE sociosanitario (non ristretto) non superiore a 6.000 euro;

– titolarità del diritto all’indennità di accompagnamento;

– composizione del nucleo familiare, ai fini del riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo;

– verifica della presenza di un verbale di disabilità relativo al familiare indicato nel questionario.

Infine, sono state fornite indicazioni anche sulla gestione degli arretrati della quota integrativa della Prestazione universale.